Agricoltura

Etichette olio d’oliva 2023: guida per le imprese

Con una Guida pratica intitolata "Guida pratica all'etichettatura degli oli d'oliva" aggiornata con i l’«etichettatura ambientale» di cui all’art. 219, comma 5, del D. Lgs. n. 152/2006 e con il Reg. delegato (UE) n. 2022/2104 il Ministero dell'agricoltura fornisce, alle imprese indicazioni per etichettare gli oli destinati a:

  • consumatore finale,
  • ristoranti, mense e collettività simili.

Viene precisato che la guida fornisce solo le basi per l’etichettatura degli oli d’oliva in generale, rimanendo ancora escluse dalla trattazione le diciture specifiche previste per gli oli a DOP/IGP e per quelli biologici nonché le informazioni nutrizionale e sulla salute. 

La struttura della guida, alla terza edizione, ricalca sostanzialmente quella delle edizioni precedenti essendo composta da:

  • una parte “teorica”, in cui vengono brevemente descritte le singole diciture da riportare in etichetta, 
  • una parte “pratica” in cui sono stati proposti alcuni format di etichetta. 

In ultimo c’è un capitolo in cui vi sono elencati i riferimenti normativi, aggiornati al 28 febbraio 2023, le note e le guide citati nella trattazione dei singoli argomenti di cui alla parte teorica.

Etichette olio d'oliva 2023: guida per le imprese

La guida precisa le indicazioni che devono essere obbligatoriamente riportate in etichetta dell’olio d’oliva che sono le seguenti: 

  • a) la denominazione di vendita
  • b) la designazione dell’origine (solo per l’extra vergine ed il vergine)
  • c) l’informazione sulla categoria di olio 
  • d) la quantità netta 
  • e) il termine minimo di conservazione 
  • g) le condizioni particolari di conservazione 
  • h) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del responsabile commerciale del prodotto;
  • i) il lotto l) una dichiarazione nutrizionale 
  • m) la campagna di raccolta se ricorrono determinate condizioni (solo per l’extra vergine ed il vergine, vedi capitolo 11) 
  • n) la sede dello stabilimento di confezionamento 
  • o) l’etichettatura ambientale.

In merito all'olio destinato al consumatore finale:

  1. l’«olio extra vergine di oliva»,
  2. l’«olio di oliva vergine»,
  3. l’«olio di oliva – composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini»
  4. l’«olio di sansa di oliva» 

essi devono essere presentati al consumatore finale:

  • in recipienti chiusi della capacità massima di 5 litri
  • provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione 
  • e forniti di un’etichetta conforme alle disposizioni vigenti.

Occorre ricordate che è vietata la vendita di olio allo stato sfuso al consumatore finale. Rientra in tale tipo di vendita anche quella che avviene mediante la spillatura dal “bag in box” e, in generale, con i sistemi “alla spina”.

In merito agli oli destinati a ristoranti, mense e collettività simili:

  • per rifornirsi di «olio extra vergine di oliva», di «olio di oliva vergine», di «olio di oliva – composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini» e di «olio di sansa di oliva», il “ristoratore” deve acquistare esclusivamente confezioni etichettate conformemente alla normativa vigente e dotate di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione;
  • non può in nessun caso acquistare olio allo stato sfuso
  • per quanto riguarda la capacità delle confezioni, queste potranno essere al massimo di 25 litri tenendo presente, però, che solo quelle di capacità fino a 5 litri possono essere messe a disposizione dei clienti mentre quelle di capacità superiore devono essere utilizzate esclusivamente in cucina per la preparazione dei pasti;
  • qualora al cliente gli venga messo a disposizione un «olio extra vergine di oliva» o un «olio di oliva vergine», oltre a quanto detto, le confezioni devono essere fornite anche di tappo «antirabbocco».

Riepilogando:

  • per la preparazione dei pasti L’«olio extra vergine di oliva», l’«olio di oliva vergine», l’«olio di oliva – composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini» e l’«olio di sansa di oliva» destinati ai ristoranti, agli ospedali, alle mense o altre collettività simili per la preparazione dei pasti devono essere:
    • etichettati conformemente alla normativa vigente – di capacità massima 25 litri
    • provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione. 
  • per i clienti l’«olio extra vergine di oliva» e l’«olio di oliva vergine» messi a disposizione dei clienti dei pubblici esercizi devono essere: 
    • etichettati conformemente alla normativa vigente 
    • di capacità massima 5 litri 
    • forniti di tappo antirabbocco 
    • provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione. 

Attenzione al fatto che è vietata la vendita di olio allo stato sfuso ai ristoranti, alle mense e simili.

Si rimanda alla consultazione guida per tutte le altre indicazioni del Ministero utili alla etichettatura.